Gabriel Omar Batistuta ha pensato addirittura di tagliarsi le gambe: dopo aver smesso di giocare a pallone, l’ex bomber argentino che in Italia ha vestito le maglie di Fiorentina, Roma e Inter, ha avuto una serie di problemi fisici che sono arrivati addirittura ad impedirgli di camminare. Il racconto dello stesso Batistuta, scende anche nei dettagli: l’argentino ripercorre tutte le tappe del periodo difficile in un’intervista rilasciata Tyc Sports. Dopo aver lasciato l’Italia nel 2003, ha giocato per tre anni all’Al Arabi, poi il ritiro dal calcio giocato e i problemi, dovuti principalmente ad un particolare infortunio alla caviglia. “Dopo aver smesso col calcio, nel giro di poco tempo praticamente mi sono trovato nell’incapacità di camminare”, rivela Batistuta, che durante il racconto trova il modo anche di riderci su.
In questi giorni si è parlato molto della sua vita personale e della presunta rottura dalla moglie Irina, ma al centro dell’ultima intervista rilasciata da Batistuta, c’è il dolore e i cattivi pensieri che si sono fatti avanti dopo aver smesso di giocare a calcio:
“Sentivo tanto male che non riuscivo ad alzarmi dal letto – continua l’ex bomber argentino – e mi urinavo addosso. Il dolore alle caviglie era insopportabile, a tal punto che chiesi al mio dottore di tagliarmi le gambe. Vidi Pistorius e mi dissi che quella era la soluzione. Il medico non volle, mi disse che ero pazzo, mi operò alle caviglia destra ma la situazione non migliorò. Il mio problema è che non ho cartilagini e tendini: i miei 86 chili poggiano sulle ossa e questo mi faceva morire dal male. Poi piano piano la situazione è migliorata. Adesso sto meglio, ho ricominciato a camminare ma c’è voluto molto tempo”.
Nonostante lo sconforto iniziale, le terapie hanno cominciato a dare i loro risultati con il passare del tempo. Pian piano Batistuta ha ricominciato a camminare, poi ha ripreso lentamente a praticare un po’ di sport. Il golf rimane oggi la sua passione, ma non nega di aver ricominciato a dare qualche calcio ad un pallone, rigorosamente senza andare a rincorrerlo, ma aspettando solo che qualcuno glielo passi dritto tra i piedi:
“Gioco a golf, anche qualche partita di calcio – ammette – ma se la palla non mi arriva sui piedi, non mi muovo”.
Si tratta di un primo passo, ammette l’ex calciatore viola: l’obiettivo è quello di rientrare pian piano nel mondo del calcio, magari come allenatore, ammette. Di esperienza ne ha a sufficienza per poter insegnare tanto alle nuove generazioni, ovviamente senza cercare di strafare, almeno inizialmente.
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